“Perché sono qui? Ho messo in discussione il mio sogno”: giovane italiana aggredita a Cairns si racconta

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Maira Cappiello in una foto scattata a Brighton, Melbourne. Credit: Maira Cappiello

Fino ad una settimana fa Maira Cappiello viveva una normale vita a Cairns tra lavoro e scuola. Ma un'aggressione nel pieno centro cittadino le sta facendo cambiare prospettiva sulla sua permanenza Down Under.


“Perché sono qui? Adesso che sto metabolizzando l’accaduto, semplicemente non vorrei stare in questa città”. 

Così racconta Maira Cappiello a SBS Italian dell’aggressione subita in pieno centro cittadino una settimana fa. 

La ragazza stava tornando a casa alle 10 del mattino e camminava tra Lake e Shields streets, a due isolati dalla celebre Esplanade Lagoon di Cairns, il centro turistico per eccellenza della città, quando è stata prima molestata e poi picchiata da un gruppetto di ragazzi e ragazze. 

Il principale responsabile sarebbe stato un bambino di dieci anni.

"Avevo capito di avere di fronte un minore ma non immaginavo che avesse dieci anni, pensavo avesse più o meno tredici, quattordici anni".

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Maira Cappiello
Maira Cappiello. Credit: Maira Cappiello.
Nonostante Maira si trovasse in pieno centro, nessuno dei passanti è intervenuto per aiutarla, secondo quanto racconta, e la situazione è stata risolta soltanto diversi minuti più tardi, con l’intervento di due uomini seguito da quello della polizia.

“Ovviamente alle 10 del mattino non ti aspetteresti mai un’aggressione del genere e soprattutto di non essere aiutata, non ti aspetti di essere sola davanti alla violenza”, commenta la ragazza campana. 

Il bambino di dieci anni nei giorni seguenti è stato incriminato dalla polizia per molestie sessuali e aggressione, mentre altri tre ragazzi e ragazze di 13/14 anni sono sotto indagine.

Il detective Kevin Goan ha confermato che il bambino è stato inserito nei processi di giustizia riparativa per minori, che tra le altre iniziative comprende un incontro con la vittima per parlare del crimine commesso e fare comprendere al minore i danni che le sue azioni hanno causato.
Non sono venuta qui in Australia per rischiare la mia vita ma per migliorarla
Maira Cappiello
"Avrei tanta voglia di andare via", spiega Maira, ma lei e il compagno hanno un visto che impone loro di rimanere a Cairns per completare la sponsorship.

Il suo status di residente temporanea contribuisce a farla sentire vulnerabile dopo questo episodio.

"Mi manca tanto il supporto della mia famiglia", aggiunge la giovane, "adesso che sto metabolizzando un po', semplicemente non voglio restare in questa città".

Il 9 maggio, subito dopo l'accaduto, l'ispettore Kevin Goan ha dichiarato in una conferenza stampa: "Senza dubbio è un'esperienza traumatica per la giovane donna".

E ha condannato il comportamento dei giovani colpevoli. "Le persone hanno il diritto di vivere tranquillamente nella nostra comunità", ha dichiarato.

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In caso di emergenza, chiamate il numero 000.

Le donne immigrate e rifugiate che subiscono violenza familiare o domestica possono contattare inTouch, il Centro multiculturale contro la violenza familiare, al numero 1800 755 988 o visitare il sito

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