"La mafia è destinata a finire", Mattarella ricorda la strage di Capaci

Attack on Judge Giovanni Falcone

Lo scenario della strage di Capaci. Credit: Alberto Pizzoli/Sygma via Getty Images

A 32 anni da quel giorno che cambiò la storia d'Italia, il Presidente della Repubblica manda un messaggio forte, mentre il governo s'ingarbuglia sul Redditometro.


È necessario tenere alta la vigilanza. Gli anticorpi istituzionali, la mobilitazione sociale per impedire che le organizzazioni mafiose trovino sponde in aree grigie e compiacenti, non possono essere indeboliti.
Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana
In occasione del 32esimo anniversario della strage di Capaci, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha mandato un messaggio alla nazione.

Il Presidente - il cui fratello Piersanti venne ucciso da Cosa Nostra nel 1980 - ha posto l'accento sulla responsabilità che la cittadinanza ha nel portare avanti il messaggio di Falcone e di tutte le vittime della mafia.
Secondo il giornalista Carlo Fusi, "Mattarella ha voluto sottolineare che la lotta contro le mafie è ancora in corso, e non è possibile abbassare la guardia".

Nella sua analisi della settimana politica, Fusi ha parlato anche delle prossime elezioni europee, e in particolare "del gruppo sempre molto agitato della destra europea".
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24/05/201709:11
Il gruppo di Identità e Democrazia, di cui fanno parte sia la Lega che il partito di Marine Le Pen (e presieduto dal leghista Zanni) ha infatti rotto con l'ultradestra neonazista Alternative für Deutschland, i cui nove deputati sono stati quindi cacciati da ID.

Fatale fu, a detta di Fusi, l'intervista rilasciata dal candidato leader del partito alle prossime europee - nonché vicepresidente di Identità e Democrazia - Maximilian Krah, nella quale avrebbe detto che “non tutti i membri delle SS naziste erano criminali”.
Infine, Fusi ha parlato della politica interna italiana: il Superbonus è legge, anche se il governo ha fatto un "pasticciaccio".

Secondo Fusi, infatti, il decreto sul Redditometro sarebbe stato "sospeso" dopo essere stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, mostrando una falla nel lavoro procedurale dell'esecutivo.

Ascolta l'analisi di Carlo Fusi cliccando sul tasto "play" in alto

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